Essere competitivi o collaborativi?

Ci ritroviamo tutti, in qualche modo, a dover entrare a contatto con altri individui o altre imprese e a dover prendere la decisione migliore su come gestire queste relazioni.
Siate voi imprenditori o dipendenti, la situazione è la stessa: nel primo caso dovrete decidere come è meglio dirigere la vostra impresa in riferimento ad altre operanti nel vostro settore, mentre nel secondo caso dovrete decidere come approcciarvi al vostro lavoro relativamente alle persone che avete intorno.
La differenza tra condotta competitiva e collaborativa è molto sottile e, anzi, si può dire che la competitività emerge proprio a seguito di rapporti collaborativi che inevitabilmente mettono in luce qualcuno ed oscurano qualcun altro. 

1.   Visione degli imprenditori

Dal punto di vista di un imprenditore essere competitivi significa tenersi informati sulle novità, la tecnologia, il cambiamento perpetuo dei bisogni e delle necessità; essere competitivi vuol dire monitorare i concorrenti ed allo stesso tempo essere un passo avanti a questi. In questo caso si tratta di un tipo di competitività corretta basata sull'impegno dell'azienda.
La competitività può essere sinonimo di successo se gestita nel modo giusto oppure può spingere a mosse azzardate che allontanano da un risultato positivo.
Se pensiamo alle bibite gassate analcoliche la prima che può venirci in mente è la CocaCola; aprire un'impresa con l'intento di fare concorrenza a questa multinazionale non sarebbe semplice, se si vuole azzardare tale manovra bisogna avere chiaro in mente le procedure di marketing adeguate e, ovviamente, avere in mano un prodotto vincente.
Certamente esistono diverse normative che regolano questo aspetto, si veda la Legge 10 ottobre 1990 n.287 sulle Norme a tutela della concorrenza e del mercato, ma un cliente fidelizzato cambia prodotto con difficoltà.
Dunque, se anche il vostro obiettivo è produrre una bibita dello stesso genere, avrete sempre un rivale colossale al vostro fianco.

Essere imprenditori competitivi vuol dire credere nel proprio prodotto o servizio e soprattutto vuol dire farlo credere ai possibili clienti; per offrire il prodotto migliore, però, bisogna anche avere i migliori fornitori ed i migliori dipendenti.
Se si vuole aprire un ristorante bisogna costruirsi ottime collaborazioni con i fornitori di carne e pesce o quant'altro; se si sta gestendo un marchio di scarpe bisogna mantenere contatti con possibili clienti (negozi) e fornitori.
Per i migliori risultati si necessitano, appunto, i migliori collaboratori.
Essendo il mercato concorrenziale per legge, saranno sempre presenti più concorrenti che venderanno gli stessi prodotti, sta all'imprenditore escogitare una strategia capace di farlo emergere sopra gli altri.
Molti sono i metodi per fare ciò, c'è chi si impegna a sminuire il proprio avversario (si pensi all'immagine postata sulla pagina Facebook di alcuni albergatori sardi che, invece di valorizzare il proprio mare, decisero di denigrare la riviera romagnola) oppure chi mette in luce gli aspetti più caratteristici del proprio servizio/prodotto.
Si tratta di utilizzare i mezzi che più si ritiene idonei.

La competitività la si può notare sotto molti aspetti, dal prezzo, alla qualità, alle strategie di marketing; una strategia competitiva può riguardare l'applicazione di prezzi bassi e facilmente accessibili a tutti che permettono di vendere enormi quantità di prodotto/servizio a discapito dei concorrenti, oppure una strategia gestita in modo completamente opposto.
Nel secondo caso si può pensare a prodotti dai prezzi molto elevati che vengono visti come esclusivi e quindi fanno concorrenza in modo differente: in questo caso ci si affida più ad un marchio (basti pensare al settore dell'abbigliamento).
Insomma si può essere competitivi in vario modo.
Le collaborazioni le potremmo invece intendere meglio pensando ai vari distributori di benzina; ne esistono di diverso marchio ma, tendenzialmente, i prezzi che cercano di mantenere sono similari: situazione collaborativa.
Concludendo, dipende molto dal settore nel quale si opera: in alcune situazioni collaborare è la scelta migliore per non rimanere esclusi, in altri bisogna giocare d'azzardo per riuscire a costruirsi una posizione stabile sul mercato.

2.   Visione degli impiegati

Se pensiamo ai dipendenti, alle persone stipendiate da un superiore, il discorso varia di poco. La maggior parte di noi è stata cresciuta con l'obiettivo di essere il migliore, di eccellere; ma è spesso tralasciata la fase istruttoria sul "come" arrivare all'obiettivo.
Siamo quindi maturati con un atteggiamento competitivo che può essere positivo perchè mostra un carattere forte e voglia di fare, ma l'altra faccia della medaglia fa emergere un atteggiamento arrogante.
Voler fare da soli, tenersi ogni informazione per sè e non aiutare i colleghi, sminuirli al fine di emergere, far evolvere il rancore e la gelosia in rabbia e frustrazione, sono tutti atteggiamenti che danneggiano la socità e la vita del singolo.
Riuscire ad essere competitivi in modo corretto non è facile al giorno d'oggi, riuscire a gestire il proprio lavoro in modo collaborativo è difficile ma giusto, in molti pensano "imparerà da solo, io non glielo insegno, poi finirà per volere il mio posto", ma senza merito nessuno va avanti.

Imparate a collaborare e ad essere competitivi allo stesso tempo, fate gioco di squadra per ottenere un risultato migliore ma facendo la vostra parte in modo impeccabile così da far emergere la vostra bravura.
Non è sbagliato pretendere un avanzamento di carriera e, perchè no, uno stipendio più alto, ma impegnatevi nel riuscirci con le vostre gambe piuttosto che rompendo quelle di un vostro possibile concorrente. Concentratevi nel valorizzare voi stessi piuttosto che sminuire il lavoro di un altro per semplice cattiveria o gelosia; se pensate che il vostro collega non stia facendo un buon lavoro aiutatelo, siate disponibili perchè potreste essere voi dall'altra parte, potreste essere voi in difficoltà e vorreste sicuramente una mano, come chiunque.
Ottenere risultati in modo pulito sarà più gratificante che muoversi nel mondo con arroganza cercando di fare successo a discapito di qualcun altro; scegliete fin da subito le persone che volete essere e cercate di non cadere in tentazione davanti ad offerte che arricchiscono il vostro portafogli ma danneggiano i vostri valori.

Quindi è meglio essere competitivi o collaborativi? Siate entrambe le cose.
Siate competitivi nei confronti di voi stessi, aiutatevi a meritarvi l'avanzamento di carriera o la posizione lavorativa di vostro interesse ma tenete bene a mente che non esistono aziende capaci di andare avanti da sole, avrete sempre qualcuno con cui sarà necessario collaborare perciò costruitevi in anticipo un atteggiamento capace di fare ciò.
Il gioco di squadra spesso è la soluzione migliore, due teste sono meglio di una e sono capaci di pensare a molte più possibilità o strategie; se siete ambiziosi, poi, cercherete di farvi notare all'interno del gruppo per le vostre capacità in modo da ottenere posizioni di maggior rilievo.
Siate, in ogni caso, fieri del vostro comportamento.

 

Irda Vladi, tirocinante presso UNIMPIEGO RIMINI

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