Soft skill: le competenze che nessuno (o quasi) può insegnarti

Da numerose esperienze lavorative al giorno d’oggi emerge che non sono sufficienti le competenze tecniche per mantenere la propria posizione lavorativa. Poiché si assiste a una seria crescita della disoccupazione da un lato, e una presenza sempre maggiore di persone istruite e qualificate dall’altro, si può affermare che è necessario distinguersi dalla maggioranza, potenziando in se stessi quegli attributi che non sono ottenibili da chiunque con un insegnamento “convenzionale”.

Le soft skill sono le caratteristiche personali e comportamentali, atteggiamenti e modalità relazionali che ci contraddistinguono come individui e attraverso le quali interagiamo negli ambienti lavorativi. Danno un valore aggiunto alle competenze professionali che possediamo.

Secondo una ricerca condotta dall’Università di Harvard, l’85% del successo in lavori a lungo termine dipende dalle competenze possedute delle persone, mentre solo il restante 25% dipende dalle conoscenze tecniche (dati estrapolati dallo studio di Charles Riborg Mann del 1918: avete letto bene, 1918!!). 

Ma quali sono attualmente le soft skill più richieste dalle aziende? Ne esistono tantissime, di seguito elenchiamo le 10 più importanti:

  • Integrità;
  • Comunicazione;
  • Cortesia;
  • Responsabilità;
  • Abilità sociali;
  • Atteggiamento positivo;
  • Professionalità;
  • Flessibilità;
  • Lavoro di squadra;
  • Etica lavorativa.

Queste abilità risultano particolarmente difficili da sviluppare rispetto alle “hard skill” (competenze  tecniche e professionali), in quanto si acquisiscono grazie ad esperienze reali e sono frutto del vissuto personale e del proprio back-ground culturale.

Ciò che si può fare volontariamente è individuare le soft skill necessarie per la posizione lavorativa che si desidera svolgere, riflettere su se stessi, mettersi in discussione e prendere coscienza delle caratteristiche che si possiedono. In questo modo è possibile individuare l’occupazione più conforme a noi e le modalità in cui potersi adattare per avere successo nel proprio lavoro. Inoltre, è fortemente consigliato evidenziare le proprie soft skill nel Curriculum Vitae e, in fase di colloquio, contestualizzare ciò che si è indicato possedere. Ad esempio, è un buon metodo raccontare delle esperienze professionali andate a buon fine grazie alle quali si ritiene di aver acquisito le proprie competenze. Questa accortezza è particolarmente apprezzata dai recruiter. Infine, per chi volesse arricchire le proprie abilità, sono presenti sul mercato numerosi corsi di formazione o workshop specifici tenuti da persone esperte in determinati temi.

Ricordatevi che le competenze “soft” sono le più difficili da acquisire, le più facili da perdere e le più ricercate da aziende e datori di lavoro: è necessario quindi “allenarle” con costanza!

 

Per approfondire l’argomento, consigliamo la lettura di questa intervista a Annalee Luhman, ricercatrice in comunicazione organizzativa all’Università di Washington e consulente in sviluppo della leadership:

https://pdfs.semanticscholar.org/7765/5c4531a4827cf798c5e467764ba41f883d76.pdf

 

Althea Ceci

 

Althea Ceci 

Tirocinante in Selezione del personale per Unimpiego Rimini Confindustria, Web Marketing per Assoform Rimini ed aziende associate a Confindustria Rimini

E-mail: altheaceci@gmail.com

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